Allestiamo un caridinaio

Oggi vi parlerò di come allestire un acquario dedicato alle caridine.


Gli elementi da cui partire sono:
1. La fauna
2. L’acqua
3. La vasca
4. Il filtraggio
5. Il fondo
6. La flora

1. La fauna
Tutto parte dalla scelta della specie di caridina che intendiamo allevare.
Vanno preferite caridine facili da gestire per chi non ha mai avuto esperienza con questi stupendi animali, come per esempio la specie Davidi (var. Red Cherry, Sakura, Yellow, Orange) che consentiranno di fare esperienza e grazie alla loro robustezza permetteranno eventuali errori da neofita (ovviamente in certi limiti).
Io consiglio di inserire solamente una specie per vasca per evitare possibili ibridazioni e quindi buttare al vento anni ed anni di selezione.

2. L’acqua
La scelta dell’acqua da utilizzare varia in base alla specie di caridine scelte.
Caridine come le Heteropoda sono molto versatili in quanto ai valori chimici, infatti si può utilizzare anche l’acqua del rubinetto di casa; ovviamente biocondizionata e/o decantata almeno 24h.
Va sottolineato comunque che l’acqua della rete idrica non è eccezionale, dato che al suo interno si possono trovare metalli pesanti, inquinanti, prodotti chimici, ecc… che seppur in quantità limitate, possono essere nocive per i nostri piccoli amici.
Infatti il miglior modo per avere un acqua perfetta al nostro scopo è quello dell’utilizzo dell’acqua di osmosi (RO) miscelata con appositi sali. Esistono diversi tipi di sali in commercio, prodotti da marchi famosi come Sera, Dennerle, SHG, JBL.
E’ da sottolineare che le caridine sono molto sensibili a determinate sostanza quali:  ammoniaca, cloro, ferro e rame. Sono infatti da evitare i fertilizzanti a base di ferro.
La temperatura dell’acqua è un altro fattore fondamentale, in quanto la maggior parte delle caridine preferisce un range compreso tra i 20° e 25°. Fatta eccezione per le Davidi e Dennerli in quanto le prime sopportano anche di 28° e le seconde invece preferiscono temperature calde 28°/30°. 

 

3. La vasca
La vasca va scelta in base all’utilizzo che si vuole fare, cioè se limitarsi al semplice allevamento oppure se si intende concentrarsi sulle riproduzione. Infatti si può andare da un minimo di 20/30 litri a vasche di 100/120 litri.
La vasca può essere chiusa o aperta, ma è importante la superficie della vasca, preferendola allo sviluppo in altezza visto che le caridine amano rovistare nel fondo.

 

4. Il filtraggio
Il filtro è il cuore dell’acquario, per questo si preferisce utilizzare dei filtri sovradimensionati rispetto al litraggio della vasca. La scelta può ricadere su filtri esterni, a zainetto, a spugna oppure filtri interni.
L’importante è schermare il tubo di aspirazione per evitare che le caridine o le baby vengano aspirate.

5. Il fondo
Possono essere utilizzati fondi inerti o fondi allofani, in base alla specie di caridina scelta.
Importante è non utilizzate fondi fertili in quanto contengono sostanze a cui i gamberetti sono molto sensibili.
Questo deve essere alto almeno 4 cm, infatti oltre a costituire il fondo della nostra vasca, fungerà da substrato per l’insediamento batterico, importante sia per l’equilibrio della vasca, sia perché le piccole baby potranno nutrirsi di questi nei primi giorni di vita.

6. La flora
Da preferire muschi in quanto alle caridine piace rovistare e cercare piccole alghe di cui nutrirsi; questi inoltre sono un ottimo nascondiglio per le baby, dove possono trovare anche piccoli microrganismi di cui nutrirsi.
Altre piante: epifite, ceratophyllum, anubias, rotala rotundifolia, egeria densa, lemna minor, heteranthera zosterifolia, cryptocoryne.